venerdì 22 gennaio 2010

Usa on the road live: San Francisco-New Orleans (conclusioni)

22° giorno: Conclusioni (22 gennaio)

Dopo 6150 km il viaggio è terminato, ora è il momento di tirare le somme. Si ringrazia per la gentile collaborazione tutti i nostri partner di viaggio. A partire da:


1) American Airlines e Iberia che ci hanno aiutato ad attraversare l’oceano al costo di euro 1308

2) Virgin America che ci ha costretto a spendere per un biglietto aggiuntivo al costo di euro 405,03 + 1028 euro (ma i 1028 contiamo di recuperarli)

3) Delta Airlines che ha permesso grazie alla Virgin America (dato che non ci ha imbarcato) di attraversare gli States da Est a Ovest

4) Delta Airlines che ci ha ospitato da New Orleans a New York al costo di euro 281,04.

5) Per il trasporto terrestre l’avvocato Kia Borrego v.6 3.800 cc. per la modica cifra di 296,50 euro di deglutimento liquido più 885 euro per stare in sua compagnia. Una parcella tutto sommato onesta.

6) Un elogio particolare va alla nostra fedele guida Garmin Nuvi 200 al costo di zero euro. (E questo non ci è dispiaciuto affatto)

7) I nostri procuratori che ci hanno permesso di dormire sonni tranquilli e darci una carica per il giorno dopo in ordine di apparizione, per quattro notti The Westin Market Street di San Francisco (California), euro 437; per una notte il Motel 6 di Santa Maria (California) euro 43,77; per tre notti il Cadillac di Venice (Los Angeles-California) euro 227; per 1 notte lo Stovepipe Wells Village nella Death Valley (California) euro 100; per due notti l’Excalibur di Las Vegas (Nevada) per 78 euro, per due notti all’Holiday Inn Express &amp Suites a Tusayan (Grand Canyon-Arizona) euro 119,25; per una notte The View Hotel nella Monument Valley (Utah) euro 96,50; per una notte (per fortuna) il Motel Desert di Vaughn (New Mexico) al costo di 34,24, per una notte il Motel 6 di San Antonio (Texas) euro 39,31; per una notte Motel 6 Lake Charles (Louisiana) al costo di 39,31 euro, in ultimo ma non ultimo per tre notti il Motel Super 8 di New Orleans (Louisiana) euro 136,73.

8) Chi ci ha sostenuto fisicamente per tutto questo viaggio, la colazione euro 151,30; pranzo euro 401, cena euro 942.

9) Gli extra (parcheggi, regali, escursioni, biglietti parchi, bevande da asporto) euro 748,65

10) Da non dimenticare chi ci ha protetto da ogni inconveniente, assicurazione personale e sanitaria al costo di 220,47 euro.

11) I nostri svuotatori di tasche ufficiali, Visa, Visa Electron e Master Card.

12) Alla nostra immortalatrice di eventi Nikon p5100 che ci ha sopportato per la bellezza di 1480 foto

13) E ora la nota dolente (ma non troppo): la vacanza è stata sostenuta con il costo complessivo di euro 6993 che comporta una spesa per singola persona di 2331 euro

14) E da non dimenticare il wireless di tutti gli hotel/motel che ci ha permesso di raccontare la nostra vacanza

15) E dulcis in fundo un ringraziamento particolare ai protagonisti di questa straordinaria avventura, che hanno compiuto un ottimo lavoro di programmazione e tempistica, sbagliando udite udite… nulla!
Primo pilota Alberto M., co-pilota Massimo M., supervisore  :-) e fotografa Elisabetta S.
Lasciatemelo dire… Ma come siamo stati bravi!!!



Ciao alla prossima avventura!!!

giovedì 21 gennaio 2010

Usa on the road live: San Francisco-New Orleans (20° giorno)

20° giorno: New Orleans (20 gennaio)

Eh si... è giunto l'ultimo giorno... New Orleans piange con noi, il cielo sta lasciando qualche lacrimuccia, poco male nel frattempo noi facciamo colazione, poi ci dirigiamo all'imbarcadero per fare un'escusione sul Mississippi e sorpresaaaaaa... New Orleans vuole farci andare a casa in maniera molto soft, infatti questa mattina ho telefonato a casa e mi hanno detto che c'è nebbia e come si è presentato il fiume a noi? Così...





Non credevo ai miei occhi!!! Ma questa è Parma? No, no, è New Orleans, poi dicevano della nebbia di San Francisco, ne vogliam parlare? :-) (che noi non abbiamo visto per niente). La differenza con casa è una (più o meno),  con la nebbia è triste e fa freddo qui c'è caldo ed ha un fascino incredibile.


Bhe faccio senza dire che l'escursione è saltata.
Noi dovevamo salire qui... :-(


Vabbé poco male lo faremo il prossimo wek-end, cosa ci vuole arrivare qua :-)
Torniamo in centro a rifare un giretto tra localini e negozietti









Nel nostro giro abbiamo notato che il controllo della polizia non manca, dalle cose più grandi alle cose più piccoline, direi che non ci sono santi che tengono...


...e non gli resta che piangere :-)
Da qui ci siamo spostati con la macchina in periferia, sempre per negozietti e pausa pranzo, il cielo si è schiarito ed abbiamo mangiato in un tavolino all'aperto, si stava benissimo! Altro giro, aperitivo e verso il motel che continuo a rimarcare che è ultra consigliabile c'è veramente di tutto. Ora doccia, valige e cena... Domani mattina sveglia presto per il rientro. New Orleans-Atlanta, Atlanta-New York, New York-Madrid, Madrid-Milano Malpensa.
Questo non è l'ultimo post per descrivere la vacanza, il finale sarà scritto da casa con le conclusioni e le spese.
Good bye America


mercoledì 20 gennaio 2010

Usa on the road live: San Francisco-New Orleans (19° giorno)

19° giorno: New Orleans (19 gennaio)

Abbiamo ancora la forza per fare gli ultimi 200 km... ci dirigiamo verso il delta del Mississippi, precisamente alla cittadina di Venice.
La strada che percorriamo, nonostante siano passati quasi 5 anni, porta ancora  evidenti  segni del passaggio dell'uragano Katrina in quanto tutta la zona era stata spazzata via.
Qualcosa è stato ricostruito,  ma le "abituali" inondazioni hanno portato a costruire le abitazioni  sollevate dal terreno, purtroppo questo fiume è il bene e il male di questa zona.




Il Mississippi nasce nel Minnesota dal Lago Itasca e dopo circa 3800 Km sfocia nel golfo del Messico e qui è perfettamente navigabile, infatti abbiamo visto diverse petroliere in quanto, sulle rive del fiume, sono presenti due grandi raffinerie di petrolio (Conoco e Chevron) e si sente la loro presenza anche nell'aria rendendola maleodorante.

                            
Questo lembo di terra è quasi completamente disabitato e la cittadina di Venice è solo sede di porticcioli con imbarcazioni per la pesca nel "Grande Fiume" ormai l'unica risorsa rimasta.
Nel primo pomeriggio facciamo ritorno in città e parcheggiata l'auto vogliamo vedere le 3 vie più conosciute di New Orleans.
Canal Street che è la strada principale, con due sensi di marcia e la corsia centrale adibita al passaggio del tram, se non erro credo sia la via maestra della città più ampia degli Stati Uniti. Sono presenti negozi, ristoranti, alberghi di lusso e come in ogni buona città americana che si rispetti non può mancare il Casino.


Royal Street  è il cuore del quartiere francese, una volta era la via più  attraente della città, ora vi sono rimasti negozi di antiquariato, splendidi edifici, e gallerie d'arte.
Bourbon Street sicuramente la via che più fa assaporare la realtà di New Orleans con i suoi locali  più trasgressivi della città, e i  pub dove viene eseguita musica dal vivo. Qui vi si trova anche il "Famous Doors" dove all'ingresso è presente un'elenco infinito di nomi celebri passati da questo locale.




Per me la cosa più coinvolgente è stata proprio passeggiare per questa via ed essere attirata dalla  musica che esce da ogni angolo nonché le improvvisazioni di artisti che la suonano per strada.




 Anche guardando verso l'alto si è attratti dai tipici balconi con le loro  ringhiere in ferro battuto e già tutti addobbati per l'imminente arrivo del Mardi Gras (16 febbraio), quasi tutti disponibili per il noleggio per cifre particolarmente alte, all'incirca 200 dollari a persona. Sicuramente per chi viene a New Orleans questa è la via da non perdere e ai single raccomando i localini a luci rosse con spettacoli :-)






Nei locali si vendono a fiume bourbon e daiquiri, infatti esiste una formula che paghi un tot. e poi bevi a volontà, non oso pensare al fine serata.
In pratica la vita di New Orlenas si concentra tutto in queste tre vie, nel French Quarter, anche perché uscendo da questa zona la sicurezza non è garantita, basti pensare che solo nel cimitero che si trova  fuori  dal quartiere francese dove è sepolta Maria Laveu la regina del voodoo, organizzano visite guidate perché esiste un serio rischio di borseggiamenti e rapine.

martedì 19 gennaio 2010

Usa on the road live: San Francisco-New Orleans (18° giorno)

18° giorno: Lake Charles-New Orleans

Sveglia ore 7.30, preparazione dei bagagli, si tirano le tende e sorpresa... posizionato davanti ai nostri occhi niente po-po di meno che un cimitero! Fortunatamente siamo arrivati nel motel di notte e ciò che ci stava intorno non si vedeva, altrimenti col cavolo che mi sarei fermata con una vista cimitero, solitamente chiedo vista mare, o vista monti... però devo dire che non hanno disturbato più di tanto :-)
Ore 14... dopo 5640 km siamo arrivati a New Orleans! Come scelta per il pernottamento di questi ultimi tre giorni abbiamo optato per il Motel Super 8, prendendo una camera deluxe, molto ampia e dotata di tutto, dall'asciuga capelli, alla macchina per il caffé, oltre al frigo bar,  ferro da stiro, tv, wireless gratuito. Al primo piano c'è persino una palestra, più che un motel assomiglia a un hotel e si trova a 10 minuti dal centro (quartiere francese)  in macchina. Consigliabile. Nel pomeriggio nonostante la stanchezza di questi ultimi giorni piena di km ci portiamo subito nel centro di New Orleans per un primo sguardo.



 In questa città si respira subito un'aria un po' particolare sicuramente la meno americana delle città che abbiamo avuto occasione di vedere, prevalenza di gente di colore e parecchia allegria nelle strade con persone che inventano in ogni angolo musica e ballo.
New Orlenas è sicuramente la capitale del jazz e degli artisti improvvisati, loro dicono niente cover, ovvero la musica si improvvisa non si copia. Nonostante questa città porti ancora i segni di uno degli uragani più violenti che si siano abbattuti su di essa (Katrina agosto 2005) e la popolazione da oltre 500.000  si è ridotta a poco più di 200.000 sempre a causa di questo evento, per strada c'è ancora molta voglia di divertimento. Da considerare anche che questo è il periodo del Mardi Gras (martedì grasso) che qui dura dal 7 gennaio al 16 di febbraio, sarà per questo motivo che la città è molto viva.
Cena molto gustosa all'Outback, mini girettino in centro e poi tutti a nanna la stanchezza si fa sentire. Domani mattina sveglia presto e poi si parte per il delta del Mississippi.

lunedì 18 gennaio 2010

Usa on the road live: San Francisco-New Orleans (17° giorno)

17° giorno: San Antonio-Lake Charles (17 gennaio)

Prima di arrivare alla nostra meta finale abbiamo da percorrere ancora 865 km, per questo motivo ieri sera abbiamo pernottato a San Antonio e oggi gli abbiamo dedicato mezza giornata alla visita della città.
E' molto carina, sicuramente le tre attrattive principali da non farsi mancare sono Riverwalk (Paseo del Rio), è un viale alberato lungo il  fiume  San Antonio,  ha un percorso a ferro di cavallo su cui si affacciano molti negozietti, bancarelle di ogni genere e ristorantini, devo dire che è molto rilassante fare una passeggiata qui. Fu costruito come argine contro le alluvioni durante il New Deal degli anni Trenta.






Fort Alamo  era una missione sconsacrata che fu luogo di un lungo e sanguinoso assedio e costò la vita a circa 190 americani. Fu teatro di una guerra che i texani combatterono contro i messicani (1835/1836) e dopo di che nacque la repubblica del Texas.

La Villita grazioso villaggio in pietra e mattoni dove ora hanno sede dei laboratori artigianali ma all'inizio del XIX secolo fu il luogo dove i messicani si arresero ufficialmente alla Repubblica del Texas.
La maggior parte degli abitanti texani (circa il 90%) vive nelle grandi città ragion per cui tutto è concentrato nei centri urbani, questo è un peccato perché il vero Texas lo si vede nelle campagne ma purtroppo i servizi logistici sono scarsi e molto distanti tra loro.


                             

Una considerazione a riguardo del Texas, percorrendolo da Nord a Sud sulla I 10 si nota che la parte settentrionale fino a San Antonio è completamente deserta salvo nell'incontrare pochissimi centri abitati, mentre la parte meridionale da San Antonio fino al confine con la Louisiana è molto più ricca sia a livello di vegetazione che  urbanizzazione.
Dopo circa 6 ore e 30 ci fermiamo a Lake Charles in Louisiana. Ceniamo e pernottiamo qua.
Essendo oramai verso gli ultimi giorni di questa lunga vacanza e non avendo mai elencato i nomi dei ristoranti dove abbiamo consumato i pasti mi sembra il caso di dare qualche informazione, premettendo che queste catene le abbiamo  trovate dalla California alla Luisiana.
Per la colazione Starbucks,  essendo gli italiani abituati a cappuccino, caffè e paste trovando un po' di difficoltà a mangiare uova, bacon e salse varie questo posto è quello che si addice più alle nostre abitudini e dirò di più il cappuccino non è niente male!
Per il pranzo o meglio dire per il pasto veloce Subway ottimo fast-food dove puoi creare il tuo panino come vuoi a cominciare dal tipo di pane grandezza e  ingredienti, lo crei al momento.
Outback Steakhouse catena australiana con ottimo cibo e prezzi giusti.
E anche questa sera non poteva mancare il tramonto nell'attraversare la città di Houston.


domenica 17 gennaio 2010

Usa on the road live: San Francisco-New Orleans (16° giorno)

16° giorno: Vaughn-San Antonio (16 gennaio)

Prima di iniziare il racconto di oggi, una correzione doverosa per una cosa  scritta sbagliata ieri, chiedo scusa.
Vi avevo detto che oggi avremmo percorso una "strada nel nulla o poco più", bene dimenticate il poco più, rimane solo il nulla!


Sud


Nord


Est


Ovest
Questo è più o meno la vista che abbiamo avuto per circa 950 km escludendo 6-7 paesi, dove si intravedeva un minimo di presenza umana.
Purtroppo il racconto di oggi è molto scarno.
Siamo ripartiti molto presto dal paese "fantasma" di Vaughn facendo colazione in una corriera trasformata in fast-food mobile.
Percorriamo ancora un lungo tratto di New Mexico riprendendo una delle strade più panoramiche del Nord America la Us-285, una lunga lingua d'asfalto con ai lati niiiiiente! Altamente consigliata :-)
Arriviamo finalmente in Texas e il primo paese dopo il confine che incontriamo dista circa 60 km, lo scenario si maniente stabile allo stato precedente.
E cammina, cammina, cammina, arriviamo dopo 11 ore a San Antonio fortunatamente uscendo per la cena ci rendiamo conto che la vita esiste, e come se esiste!!! sarà perché è sabato sera, sarà perché la temperatura è gradevole, ma qui c'è un bel movimento.
Per il pernottamento abbiamo scelto Motel 6, consigliabile, pulito, carino, essenziale.

sabato 16 gennaio 2010

Usa on the road live: San Francisco-New Orleans (15° giorno)

15° giorno: Monument Valley-Vaughn

Si inizia la giornata aspettando l'alba sul terrazzino della nostra camera, posizionato verso Est, che ha una magnifica vista sui butte (formazioni di  rocce e sabbia, che hanno la forma di torri dal colore rossastro con la sommità piatta più o meno orizzontale).



...E ora si inizia la nostra escursione.
In tutte le riviste si legge che questa valle ospita milioni di visitatori tutti gli anni, beh non sicuramente in questo periodo perché qui ci siamo noi e poi ancora noi. Bellissimo! Ci consideriamo dei veri privilegiati. Ci si immagina  questa valle con un caldo torrido, tutto rosso fuoco, invece noi la vediamo con la neve, che spettacolo! Certo che immaginare indiani contro cowboy con i pellicciotti  fa un po' ridere.

                            
 
                            

                           

                            

                              

Per la Monument Valley è consigliato il fuori strada, dato che il percorso da fare sono 27 km di sterrato.
A compierlo tutto ci si impiega due/tre ore,  fermandosi in tutti gli undici punti di osservazione più i vari extra.
Arriviamo al punto di John Ford's Point Overlook, il  più conosciuto per fotografare, e anche per lasciarci senza fiato, questo era il luogo in cui il regista veniva ad ispirarsi. Ci si trova anche un recinto con dei cavalli, ho chiesto se si potesse fare una passeggiata e ho subito lasciato gli occhi su Geronimo, ero già con un piede sulla staffa ma i mie compagni di viaggio non ne hanno voluto sapere. Che noiosi! Ma vi immaginate una bella passeggiata nell'Ovest a cavallo in mezzo alla neve?

                            

Altra cosa per me incredibile è che oggi siamo sotto lo zero, io sono con un semplice maglioncino e non ho freddo!!! Anzi si sente il tepore del sole. Meraviglioso!
Purtroppo è giunto il momento di riparitre lasciando un pezzettino di cuore e ora si comincia a macinare strada prendendo la 160 verso il Texas città scelta San Antonio,  abbiamo la bellezza di 17-18 ore di viaggio nel nulla o poco più. (Lo spezzeremo in due giorni dato che i km da fare sono  circa 2000).
Probabilmente domani il blog sarà chiuso per mancanza di notizie :-)

                          



Ore 15 ci fermiamo per uno spuntino veloce in New Mexico, a Shiprock. Qui mi sono rifiutata di fotografare, una desolazione assoluta, questa riserva indiana Navajo è immensa (comprende Arizona, Utah, New Mexico e Colorado) non offre grosse visuali (almeno la strada che stiamo percorrendo), si vedono pianure immense circondante da monti e tante barracopoli, con altrettanto disordine, mi da l'impressione che questi nativi d'America abbiano qualche difficoltà ad ambientarsi ai giorni nostri tranne per patatine e hamburgers.
Dopo qualche centinaio di km entriamo in un'altra riserva indiana, l'Apache, anche qui sterminati appezzamenti di terreno con il nulla, o al massimo con mandrie di bestiame o cavalli che pascolano allo stato brado.
Finalmente dopo circa 8 ore di viaggio decidiamo di sostare in un perfetto e desolato paese del New  Mexico, che per dovere di cronaca vi dico anche il nome, Vaughn, se volete notizie e se ne trovate provate a fare una ricerca su Google, dubito abbiate risultati in merito. Fortunatamente la strada ci offre un'altro bel tramonto.



Il motel scelto  aveva 12 stelle  ma ne ha perse 11 e tre quarti :-)
Notte.



venerdì 15 gennaio 2010

Usa on the road live: San Francisco-New Orleans (14° giorno)

14° giorno: Grand Canyon-Monument Valley (14 gennaio)

Di buon ora (come oramai in tutta la vacanza) abbandoniamo il Grand Canyon con –8 gradi, ma con una stupenda giornata di sole (sarà bello d’estate ma anche d’inverno ha il suo fascino), la nostra destinazione per la mattinata è Antelope Canyon.



Già il tragitto che ci porta alla nostra meta è uno spettacolo di colori dalle varie tonalità di marrone al rosso, non per altro la zona che percorriamo è un tratto di strada che affianca il Painted Desert (Deserto colorato).
Ma cos’è Antelope Canyon? Ora descrivo brevemente la sua storia.
Nel 1931, iniziò la costruzione del Glen Canyon Dam (diga) che durò la bellezza di 26 anni, in quel tempo questa zona di deserto era la “casa” del Lago Powell e la comunità di Page era popolata solo dalla tribù indiana Navajo con i loro greggi di pecore.
Un giorno una ragazzina di 12 anni dal nome di Sue Tsosie mentre riportava le proprie pecore nella sua casa di Kaibeto, fu attirata da uno squarcio in un enorme blocco di pietra color rame. Passando nella apertura, si trovò in un crepaccio con ampi spazi alternati con passaggi stretti. Quello che Sue scoprì, è ciò che oggi conosciamo come Antelope Canyon, divenuta ora una delle attrazioni sceniche più belle della Arizona. Fotografi professionisti e amatoriali sono affascinati dalla tonalità sempre mutevole di questo Canyon e dalle aperture create dall'erosione, cambiando davanti agli occhi dal giallo all'arancio al rosa al ruggine. Le striature in pietra arenaria, alla presenza del sole, sono quasi incandescenti dovute a secoli di pioggia e vento che l’hanno scolpita. Questo fenomeno è maggiormente visibile nel periodo estivo quando il sole è più a picco nel cielo.
Antelope Canyon si trova nella riserva Navajo ed è visitabile solo se accompagnati da una guida turistica locale autorizzata.
Sicuramente questo canyon non è dei più conosciuti della zona ma vi garantisco che non ha nulla da invidiare alle ben più note attrazioni naturali presenti nella zona.
Entrando in questa fessura è come entrare in un mondo magico, surreale, è come se si entrasse in vortici dai mille colori, e se ti soffermi a guardare una parete con un pizzico di fantasia riesci vedere forme di animali e quant’altro la tua mente ti porta.













Usciti dall’Antelope Canyon e avendo ancora un piccolo margine per l’arrivo in serata alla Monument Valley che è la destinazione finale odierna, decidiamo di approfittare della vicinanza del lago Powell per dargli un’occhiata veloce, giusto il tempo di vedere l’imponente diga sul fiume Colorado, fare un salto alla Marina e purtroppo non trovando il tempo per vedere forse l’attrazione più nota di questa zona l’HorseShoe Bend, pazienza non si può far tutto.





Proseguiamo verso la nostra meta finale ed oltre la suggestiva strada che troviamo anche ricoperta di neve, una cosa che ci accompagna da parecchi km è il vedere un’infinità di camper e roulotte fatiscenti dove gli indiani tutt’ora abitano, nonostante il governo elargisca contributi e agevolazioni fiscali loro continuano la loro vita in queste abitazioni.
In tardo pomeriggio arriviamo in Monument Valley dalla spettacolare autostrada 163 dove si possono ammirare le famose colline e le mesas tipiche di questa valle, le antichissime rocce che emergono dal deserto sono diventate simbolo dell’Ovest americano.



Come scelta di pernottamento decidiamo di accomodarci al The View Hotel unica struttura presente nella Monument Valley, altamente consigliata per lo spettacolo che si gode.
E come consuetudine… il tramonto, questa volta dallo Utah. Abbiamo cambiato ancora stato e siamo a quota 4!